Quando si fa terrorismo alimentare la scienza lascia il posto all’incoscienza. E’ notizia di questi ultimi giorni che l’Unione Europea nel “Piano di azione atto a migliorare la salute dei cittadini” o “Europe’s Beating Cancer Plan” voglia prendere assurdi provvedimenti nei confronti di alcuni settori considerandoli nocivi per la salute. Nel mirino ci sono: carne, salumi e vino.
I provvedimenti : taglio dei fondi per la promozione dei prodotti; divieto di pubblicità; restrizioni negli acquisti transfrontalieri; aumento delle tasse ed etichette dalle frasi allarmanti (allo stesso livello dei pacchetti di sigarette).
Lo reputo un attacco bieco e vile ad un patrimonio unico al Mondo fatto di tante piccole imprese che hanno bisogno di pubblicità per farsi conoscere e che sarebbero condannate a scomparire. Le Aziende Vinicole e le produzioni antiche come ad esempio, la norcineria, che con i loro molteplici processi di lavorazione, trasformazione e distribuzione danno lavoro a migliaia di persone si troverebbero in ulteriori grosse difficoltà.
Secondo l’affermazione di Coldiretti sarebbe: “Una provocazione nei confronti dell’Italia a dieci anni dal riconoscimento Unesco della dieta mediterranea fondata proprio su una alimentazione diversificata che con pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito fino ad ora agli italiani – di conquistare il primato europeo di longevità.”
Proprio in questo periodo, tra l’altro, è stato nominato il Comitato Scientifico che sosterrà e redigerà il dossier necessario alla candidatura della CUCINA ITALIANA come bene immateriale dell’Unesco.
E perchè invece non si parla di introdurre l’educazione alimentare nelle scuole?
Insomma, come se non bastasse l’annus horribilis della pandemia (della quale purtroppo non si riesce a vedere la fine), ci si mette anche l’Unione Europea.
A questo punto le parole sono finite.
