Il Roero è una regione bellissima (purtroppo messa spesso in ombra dalle vicine Langhe), dove ho tanti amici produttori e ristoratori e da cui mancavo da un po’ di tempo pertanto, quando il mio amico Franco Ziliani mi ha proposto di raggiungerlo, non ci ho pensato due volte.
Approssimandoci a S. Vittoria d’Alba sono rapita dai colori del paesaggio che in questo periodo dell’anno lasciano senza fiato: il foliage richiama alla mente gli splendidi dipinti di Pissarro e il clima ancora mite invita a visitare questo straordinario territorio.
Giunti all’Azienda Agricola F.lli Rabino (prima meta del nostro tour enologico) siamo accolti dai proprietari Andrea e Annalisa e dalle loro splendide figlie, che ci accompagnano in cantina dove le vasche in acciaio per i vini bianchi contrastano con gli enormi tini in legno per i vini rossi che vengono poi affinati nelle botti in rovere della capacità di 25 hl e 90 hl.



La degustazione inizia con una straordinaria Langhe Favorita (uva che un tempo era utilizzata solo da tavola, che spreco!!) a cui fanno seguito Roero Arneis, Roero Arneis “Coste Anforiano” (dal nome del vigneto), Barbera, Nebbiolo, Roero 2017 (emozionante) per finire in bellezza con il moscato e il piacevolissimo rosato “Porporino”.
Tutti i vini proposti dall’Azienda invogliano a vuotare il bicchiere e presentano le caratteristiche di eleganza, complessità e struttura che connotano il territorio del Roero.
Completa la proprietà un bellissimo Agriturismo (Val di Spinso).
Lasciata a malincuore S. Vittoria d’Alba ci dirigiamo a Vezza d’Alba dove ci attende Pier Bovone dell’Azienda Agricola Cornarea. In una bella e moderna cantina Pier ci sorprende con un’incredibile verticale di Roero Arneis: dal 2019 a ritroso quasi per ogni anno, sino ad arrivare ad uno strepitoso 2008 e concludere in bellezza con un sorprendente “1983” (alla faccia di chi mette in dubbio la longevità dell’Arneis!).
Salinità, mineralità e complessità i denominatori comuni per questi vini caratterizzati da colori solari e brillanti tonalità che variano a seconda dell’annata.




Ci spostiamo quindi a Canale presso Villa Cornarea (che prende il nome dalla collina dove sorgono i vigneti), splendida dimora in stile liberty dei primi del ‘900 e che ospita un bellissimo e suggestivo agriturismo immerso nei vigneti, dove Pier ci ha coccolati (anzi, oserei dire viziati) con un’ampia proposta di piatti della tradizione “roerina” perfettamente abbinati ai suoi ottimi vini rossi.
Concludiamo l’incontro con un eccellente fine pasto: il “Tarasco” ottenuto da appassimento di uve Arneis (4 anni di invecchiamento in barrique) che ci colpisce per la complessa struttura e la grande intensità olfattiva.
Con ancora negli occhi e nel cuore le esperienze appena vissute, ci spostiamo verso Montà dove incontriamo Stefano che insieme al fratello Federico (enologo) e al papà Domenico, contribuisce alla conduzione della moderna e tecnologica azienda Giovanni Almondo.
Stefano ci intrattiene piacevolmente con un po’ di storia dell’azienda (raccontata con passione e professionalità) per poi accompagnarci in un percorso di degustazione tra vini in bottiglia e campioni da vasca. I vini sono veramente interessanti (confesso che non li conoscevo) gli Arneis complessi e dalle mille sfaccettature, molto diversi tra loro perché, come ci spiega Stefano, a nord di Montà (Bricco delle Ciliegie) i terreni sono argillosi e ricchi di sali minerali e gli Arneis quindi sono strutturati e ricchi di sostanza, la parte sud è caratterizzata dai classici terreni del Roero di origine marina (dove nella parte più bella vengono coltivati i nebbioli, la parte storica), e gli Arneis perdono un po’ in struttura ma sono più “agili” e salini. Gli interventi in vigna sono ridotti al minimo (non si usano più i diserbanti e i concimi chimici da circa 15 anni) .
Stefano ci spiega che l’azienda, oggi quasi esclusivamente “bianchista”, ambisce a produrre in breve tempo un’identica quantità di Roero (Nebbiolo).




I vini bianchi che abbiamo assaggiato sono: Vigne Sparse Roero Arneis, le Rive di Bricco delle Ciliegie Roero Arneis mentre i vini rossi sono: Roero docg Bric Valdiana 2017 e Roero docg Bric Valdiana 2018. L’invecchiamento dei “rossi” si svolge in legno grande annullando completamente i travasi: ne derivano vini fini, delicati ed eleganti, stile che peraltro contraddistingue l’Azienda.
Ultima tappa di questa giornata entusiasmante ha luogo a Canale presso l’Azienda Malvirà dove in una bellissima sala da degustazione ci accoglie Roberto Damonte per iniziare i nostri assaggi con il metodo charmat “Rive Gauche”. Si continua poi con il Renesio Roero Arneis, Salvietto Arneis Riserva 2018; Roero Arneis Mombeltramo 2003 per finire con il Roero 2012 riserva. I vini sul lungo invecchiamento mi sono piaciuti, mi ha convinto meno invece il metodo charmat.
La gamma dei vini dell’azienda è molto ampia e purtroppo, per mancanza di tempo, non abbiamo potuto visitare la cantina dell’Azienda e Villa Tiboldi (splendido hotel con ristorante).



Dopo un’indimenticabile giornata trascorsa in compagnia di Franco (per me continua fonte di confronto ed arricchimento) a cena ci attende uno strepitoso Roero Docg Bricco Patarrone 2015 dell’azienda Giacomo Vico.
Ringrazio sinceramente Franco Ziliani, giornalista e uomo ironico ed intelligente, anche per avermi dato la possibilità di conoscere Luca di Valfaccenda e il suo ottimo Roero Arneis.
