Il formaggio è il risultato delle condizioni naturali, ambientali e storiche di una zona ben definita e indicata geograficamente nei disciplinari di produzione dei prodotti a denominazione di origine.
Ma quando è nata la prima dop, o meglio la prima “classificazione” dei prodotti lattiero- caseari?
Nell’immediato dopoguerra, quando in tutta Europa si assisteva a una ripresa dell’economia, nel settore caseario la confusione regnava sovrana si ebbe quindi la necessità di mettere un pò di ordine in un settore alquanto caotico .

Nel 1951 sulle sponde del lago Maggiore si firmò la prima convenzione di tutela dei formaggi la “Convenzione di Stresa” cui parteciparono : Austria, Belgio, Francia, Italia, Olanda e Svizzera (Danimarca, Norvegia, Svezia: in un primo momento firmarono ma in seguito rinunciarono).
I formaggi furono così suddivisi, in base alle caratteristiche:
Formaggi di categoria A – Denominazione d’Origine –
venivano prodotti tradizionalmente in zone di produzione geograficamente delimitate, attraverso tecniche e sistemi affinati da secoli di tradizioni casearie.
Formaggi di categoria B – Denominazione Tipica –
venivano prodotti nel territorio nazionale, con caratteristiche merceologiche derivanti esclusivamente da particolari metodi produttivi.
Questo fu un passo importante e ancora oggi la tutela dei nostri prodotti si basa su quella convenzione..
Nel 1992 l’Unione Europea, considerata la diversità di norme e la necessità di tutelare i prodotti sul tutto il territorio, ha uniformato la legislazione per tutti gli stati membri e ha emanato Regolamenti Cee relativi alla denominazione di origine protetta DOP e IGP e l’Attestazione di specificità – As o Specialità tradizionale garantita- Stg.
Successivamente si sono aggiunte alla denominazione di cui sopra, le indicazioni “Prodotto di montagna” e “Prodotto dell’agricoltura delle Isole”.
Ma cosa vuol dire “DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA”?
“Denominazione di origine”: è il nome di una Regione, di un luogo, determinati o, in casi eccezionali di un paese, che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare:
- originario di tale regione, di tale determinato luogo o di tale paese;
- le cui qualità e caratteristiche sono dovute essenzialmente ed esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi fattori naturali e umani;
- la cui produzione, trasformazione elaborazione avvengano nella zona geografica delimitata.
Da un punto di vista giuridico Dop e Igp sono equiparate e protette allo stesso livello.
I formaggi più apprezzati e con profonde e vecchie tradizioni sono ormai riconosciuti con Dop o Igp e la Commissione Europea riceve ogni anno moltissime richieste di tutela da parte dei paesi membri.
La tutela della qualità di un prodotto è fondamentale per noi consumatori, ma soprattutto è importante che vengano preservati e conservati tutti quegli usi e “rituali” che lo hanno portato ad essere quel prodotto così unico e inimitabile.
Per questo dobbiamo fare molta attenzione a ciò che mettiamo nel carrello della spesa e nel caso dei formaggi dobbiamo sempre avere un occhio attento per l’etichetta e il marchio .
Il provolone della Valpadana Dop è rappresentato da un marchio riconoscibilissimo.

E’ un prodotto di altissima qualità, grazie anche al Consorzio Tutela Provolone Valpadana che vigila rigorosamente sulle diverse fasi della vita, offre assistenza tecnico-scientifica per migliorare le tecnologie produttive contribuendo a ottimizzare la garanzia del prodotto sia dal punto di vista sanitario che organolettico.
Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana è nato ufficialmente nel 1996, ad oggi associa 11 caseifici produttori e circa 700 aziende agricole autorizzate a conferire latte.

Vi rimando al mio articolo precedente dove troverete qualche idea su come utilizzare il Provolone Valpadana Dop per esaltare i Vostri piatti.