Alcuni anni fa girava una credenza popolare secondo cui l’origine del nome “trippa” derivava da “sbira” in quanto faceva parte del classico rancio degli sbirri, cioè delle guardie che custodivano i prigionieri della Repubblica genovese. Era cucinata in modo semplice e veloce con pane e il suo brodo.
Nel cuore dei “caruggi” di Genova nella città medievale, tra portici tamponati, atri voltati e edicole seicentesche e più precisamente in Vico Casana, si cuoce e si vende la trippa dal 1890 .

Ingredienti:
- 500 g di trippa mista
- 300 g di fagiolane
- carota, sedano e cipolla
- polpa di pomodoro
- peperoncino
- un bicchiere di vino bianco secco
- chiodi di garofano
- brodo vegetale
- olio
Procedimento:
Tritate carota, sedano e cipolla e fateli soffriggere in un tegame di terracotta con un cucchiaio di olio, unite le trippe tagliate a listarelle e lasciate cuocere per qualche minuto, sfumate con il vino bianco e aggiungete del brodo vegetale (se avete fretta potete utilizzare mezzo dado da brodo).
Aggiungete la polpa di pomodoro, i chiodi di garofano, le fagiolane e fate cuocere per una ventina di minuti.
Quando le trippe saranno cotte aggiustate di sale, aggiungete un pizzico di peperoncino e servite con del pane casereccio.
Voilà ecco pronto un piatto squisito 🤗


La salsa di pomodoro in realtà nella versione originale non è prevista, ma secondo me ci sta proprio bene.
Al posto delle fagiolane potete mettere le patate tagliate a fette, sono davvero gustose.
C’è poi anche chi aggiunge una spolverata di formaggio parmigiano grattugiato.